L’Italia costituisce la Banca degli Alberi

Primi al mondo, l’Italia sta costituendo la sua banca degli alberi. Ma come è possibile avere una banca di tale genere? Lo si fa, ha detto qualche giorno fa il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, “chiedendo al sistema bancario di finanziare, insieme al Ministero, la piantumazione di alberi in Italia. L’alta finanza deve iniziare a scendere in campo al fianco dei cittadini, lo vuole fare, e abbiamo già costituito un gruppo di lavoro con loro”. Abbiamo anche saputo, attraverso le parole del ministro, che il nostro paese è “tra i primi finanziatori del ‘green wall’, il muro verde nell’Africa sub sahariana: 8 mila chilometri di deserto, una muraglia verde che attraverserà venti Paesi, nel cui territorio interverremo insieme alle Nazioni Unite piantando non meno di due miliardi di alberi, per restituire un clima diverso”.

Banca degli alberi
Alberi fiabeschi nel Bosco del Sasseto a Torre Alfina

Insomma, stavolta, proprio grazie a questa futura “banca” siamo davvero “italiani brava gente”!

Da ricordare anche che nella Legge Clima varata dal Governo, c’è una precisa norma relativa alla riforestazione comunale. Cioè ogni comune può, “con i fondi delle aste verdi, che i grandi inquinatori pagano per compensare dal punto di vista ambientale territori e cittadini, piantumare alberi. La riforestazione urbana è legge dello Stato, finanziata dal Ministero dell’Ambiente”. Ma cosa sono le aste verdi? Si basano su un meccanismo di assegnazione delle quote di emissioni valide per adempiere agli obblighi del cosiddetto European Union Emissions Trading Scheme (Eu Ets), istituito già nel 2005 per combattere gli effetti disastrosi climatici dovuti appunto alle emissioni. Ma che vuol dire in pratica? Per le aziende c’è un tetto massimo per la quantità totale di alcuni gas serra emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Ed entro questo paletto, ricevono o acquistano quote di emissione che possono anche scambiare. Infatti, se sono particolarmente virtuose, riducendo significamente le emissioni di anidride carbonica, possono non solo mantenere inutilizzate le quote, magari per necessità future, ma anche venderle a un’azienda che non è esattamente virtuosa. Sempre a proposito di alberi, il ministro Costa ha annunciato che a breve (questo prima dell’esplosione del Coronavirus) arriverà la firma delle “nuove linee di indirizzo sul verde urbano, che daranno la possibilità ai cittadini, ove i Comuni aderiscano, di partecipare al processo decisionale per la sostituzione degli alberi che vengono rimossi per motivi strutturali o per l’esistenza di una patologia, attraverso dei mini-referendum urbani”.