Toccare, annusare, ammirare: Aboca Museum

Aboca Museum, l’arte delle erbe

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 Un luogo magico, a Sansepolcro, Toscana: Aboca Museum. All’interno del secentesco palazzo Bourbon del Monte, racchiude la storia e l’atmosfera del potere delle erbe sulla salute dell’uomo, se l’uomo ne sa fare buon uso…

Una serie di stanze che, in circolo, l’una dietro l’altra, recupera, racconta e tramanda la storia del millenario rapporto tra noi e loro, le erbe. Un percorso che mette insieme antichissime immagini agli strumenti usati nel corso del secolo per garantire il pieno successo della pianta raccolta e trattata.

Dal mortaio, essenziale attrezzo per lo speziale, così simile alle campane, con tutto il risvolto di una notevole valenza simbolica per l’arte farmaceutica, alle ceramiche, via via realizzate in modo da conservare al meglio le sostanze medicamentose e decorate mirabilmente. Passando poi per le bilance (come poterne fare a meno per i giusti dosaggi?) e i vetri, tra cui quelli del’700, con cartigli decorati a mano, e le coppette utilizzate per i salassi. C’è poi la zona dedicata a Leonardo da Vinci che, nemico di sedicenti alchimisti, riconosceva l’utilità di tante piante da lui anche ritratte con estrema perizia.

La stanza delle erbe è fantastica, con tutto un soffitto costituito da piante appese lasciate a seccare senza sole diretto, mantenendo l’integrità delle loro proprietà fisico-chimiche. Arrivando poi all’antica spezieria, bottega-laboratorio, cuore di chi si occupava di erbe medicamentose, e passando per un altro laboratorio, quello fito-chimico, in cui il farmacista preparava i composti galenici, ma sta per giungere il periodo in cui prodotti sintetici soppianteranno quelli naturali…
Un giro per la cella dei veleni, in cui si conservavano (e c’è pure una cancellata di sicurezza) i materiali tossici, per transitare verso la farmacia dell’800, attraverso una piccola porta anzi la porta piccola, talvolta mimetizzata tra gli scaffali, il limite invalicabile per i profani, al di là della quale si compivano ‘misteriosamente’ certe magie salutiste…
E tutto si può toccare e annusare, qui nell’Aboca Museum, non male.