Il giardino ritrovato di Palazzo Venezia

Da parcheggio a giardino (ritrovato)

giardino palazzo venezia

Come sempre, Roma non è mai avara di sorprese: ecco che ci ammalia con il suo giardino ritrovato.

Dove? Nel cortile di Palazzo Venezia, fino a poco tempo fa parcheggio di motorini e non solo. Ora il cortile in cui passeggiavano papi e nobili è ritornato a nuova vita, nel suo spirito ombroso e fiorito.

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Una vera pausa di meraviglia a pochi passi dal caos cittadino, tra via del Plebiscito e piazza San Marco, proprio sotto al Comune, raggiungibile attraverso due entrate quattrocentesche (mentre è del ‘700 il portone che sta su via degli Astalli). In realtà, ci si avvicina timidamente, quasi convinti che qualcuno ci possa mandar via.

E invece no, il giardino ritrovato ora è di tutti: accoglie uno spazio non piccolissimo dove è il regno di magnolie, di pini e palme altissime, che quasi sfiorano il campanile dell’attigua chiesa di san Marco, con qualche siepe di ortensie dalle proporzioni generose e un boschetto di acanti. Si passeggia attorno alla maestosa fontana di travertino, che rappresenta l’allegoria di Venezia che sposa il mare, tra amorini ai lati e grossi tritoni dalle braccia possenti (tra cui cresce freschissimo qualche cespuglietto di capelvenere) che cingono la ‘sposa’ la quale reca in mano persino la fede.

Una pioggia leggera di aghi di pino punzecchia il capo del visitatore che guarda in alto, là dove rumoreggiano i verdi ospiti di Roma, i pappagallini, che hanno persino fatto allontanare cornacchie e piccioni. E persino i gabbiani se ne stanno alla larga, per il momento.
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Chissà, forse non amano l’atmosfera raccolta e intima dell’insieme. Ma è proprio Roma, qui, si chiedono curiosi i turisti? Sì, è ancora lei e sempre lei, la città più bella del mondo (giusto, no?). Il cortile, come l’edificio, è del 1400, la fontana del 1700, la meraviglia attuale.