A Carditello le api sentinelle dell’ambiente

L’ambiente salvato dalle api a Carditello

api a carditello

Ebbene sì: nella settecentesca Reggia di Carditello, sito borbonico del comune di San Tammaro (costruita da un allievo del Vanvitelli, Francesco Collecini), in una zona ad elevato livello di degrado, con tante discariche chiuse, ci penseranno le api a dirci come va l’ambiente.

Infatti, nel luogo è stata inaugurata una centralina particolare di bio-monitoraggio che controllerà la qualità ambientale. Di che si tratta? Delle arnie, le “case” degli alati insetti, la cui presenza è indispensabile per il ciclo della vita in ogni sua declinazione.

L’iniziativa è il risultato di un’intesa tra la Coldiretti e la Fondazione Real Sito di Carditello, e fa parte del Progetto CARA Terra, già vincitore dell’Oscar Green Nazionale. L’economia rurale sostenibile sostiene buone pratiche, questo il messaggio.

Ma come funzionerà il controllo delle api. Nel loro quotidiano bottinare in un ampio raggio di azione ci circa tre chilometri attorno alla Reggia, perlustreranno costantemente l’aria, l’acqua e la vegetazione, del cui stato saranno indicatori.

Allo stesso modo, periodicamente i tecnici del CoNaProA, cioè il Consorzio Nazionale Produttori Apistici, che gestiscono la centralina, preleveranno campioni di cera, miele ed api, da analizzare in laboratorio, per monitorare la presenza di metalli pesanti, soprattutto cadmio e piombo.
Dunque un progetto che rientra in un più ampio programma per valorizzare il sito di Cardarello, unendo capacità di eco-gestione alla storia e alle tradizioni. Divertente (!) il commento di Gennaro Granata, vice presidente del CoNaProA: “Delle api ci si può fidare, sono incorruttibili!”