Unesco: in Italia altri siti meravigliosi

L’Italia e (anche) le sue faggete: nuovi siti Unesco

Unesco Palmanova

Salgono a 53 i siti Unesco in Italia: tante meraviglie che abbiamo solo qui.

Lo ha stabilito la 41° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, svoltasi a Cracovia.

 Stavolta i luoghi sono sia naturalistici sia non.

Si tratta ad esempio di ben dieci antiche faggete, per una superficie di 2127 ettari, nel contesto del sito ambientale transazionale delle Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, tutti uniti dal fatto di essere rimaste più o meno uguali dalla loro nascita. Sono la Foresta Umbra, Foggia; la faggeta di Cozzo Ferriero, Potenza, all’interno del Parco Nazionale del Pollino; un insieme di boschi nell’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (in Val Cervara, a Lecce dei Marsi, Pescasseroli, Opi e la Val Fondillo); Sasso Fratino nel Parco delle Foreste Casantinesi; i giganti verdi del monte Raschio, nel Parco Regionale Bracciano e Martignano.

Patrimonio dell’umanità sono poi le Mura veneziane, opere di difesa del XVI e del XVII secolo. E altre mura difensive, quelle di Bergamo che circondano la città alta. E poi, la stella a nove punte che disegna il centro di Palmanova, città-fortezza voluta dai Veneziani a ridosso del 1600.
E, ancora, Peschiera del Garda, anch’essa nata come difesa militare, un fortilizio a forma di pentagono che doveva evitare nel 1500 gli assalti anti-Veneziani, struttura poi ampliata da Napoleone e dagli Austriaci. Opere di guerra ora finalmente si possono ricordare e omaggiare solo per la loro squisita bellezza.