Il richiamo della foresta, festival della montagna

Festival della montagna in Val d’Ayas:

il richiamo della foresta

 Il richiamo della foresta Festival della montagna Negrin

 Tra gli invitati, Paolo Cognetti, vincitore dell’ultimo Premio Strega con il suo “Le otto montagne”: ma “Il richiamo della foresta”, festival di arte, libri e musica in montagna, di chicche ne ha tante.

La prima, esserci. Dal 21 al 23 luglio, infatti, nei prati e nei boschi di Estoul, una piccola frazione di Brusson in Valle d’Aosta, ed esattamente nel Pian dell’Orgionot, una grande radura circondata da un bellissima foresta di larici, va in scena il ritorno alla montagna come bisogno collettivo e occasione di libertà e bellezza.

Una tregiorni per raccontare i diversi modi di vivere la montagna e il desiderio di comprenderla e popolarla. Ma una montagna non come fuga solitaria o desiderio di isolamento, bensì come luogo di resistenza e di ricerca di nuove relazioni, un’alternativa possibile al modello economico offerto dalla città.

Arte, libri, musica e incontri con vecchi e nuovi montanari: persone che da sempre abitano le cime e persone che ci sono tornate per riprendere i lavori dimenticati o inventarne di nuovi. Insomma, la montagna come luogo di sperimentazione di uno sviluppo sostenibile, come spiegano i membri dell’associazione “Gli urogalli” che l’ha organizzata, composta da persone legate alla Val d’Ayas e in particolare a Estoul, perché ci sono nate e cresciute o perché ormai da molti anni hanno scelto di abitare, lavorare o passare le vacanze qui, eleggendo questo villaggio a luogo dell’anima.
Tra i nomi meno noti, Aliou Barça Sabaly, senegalese che oggi vive in Val di Lanzo e fa parte del Coro Moro, che fa canti tradizionali del Piemonte. Tra i più famosi, Mauro Corona, scrittore, alpinista, scultore del legno.
Bella idea, a partire dalla locandina dell’evento: un incantato/incantevole acquerello realizzato dall’artista Nicola Negrin.