Sulla collina di Amaseno dove c’è la Madonna dell’Auricola

Esattamente parliamo del Santuario della Madonna dell’Auricola, o Santa Maria dell’Auricola, il cui curioso nome forse deriva dal greco oros, montagna. Chissà. La si conosce anche come Madonna del Perpetuo Soccorso per via di un dipinto a tempera su tavola del XV secolo e raffigurante Maria con il Bambino, di foggia orientale e di scuola napoletana. L’immagine sta in questa antica abbazia che risale al XIII secolo e nel corso del tempo ha attirato su di sé la fama di essere miracolosa.

Santuario Auricola
Un look neogotico racchiude una chiesa del XIII secolo

Il luogo è qualche km fuori Amaseno, comune del frusinate che appartiene alle terre di Camilla, la mitica amazzone eroina regina dei Volsci, cantata da Virgilio e persino da Dante. Ci si addentra su per una strada tortuosa Auricolatra ulivi e boschi misti. Il colle dell’Auricola o del Paradiso (come si chiamava il ristorante con piscina proprio dietro il santuario e che avrebbe rivitalizzato un po’ l’economia non proprio eccelsa del territorio ma chiuso per infiltrazioni camorriste, ma questa è un’altra storia) appare quasi all’improvviso e fa decisamente un certo effetto. Posta solo a 270 metri di altezza, dà proprio l’idea di una maggiore elevazione e non solo interiore. Vederla, così, magari avvolta dalle nubi plumbee di una giornata di pioggia, sembra un castello, quasi, piuttosto che una chiesa, costruita qui dai Benedettini. Gran parte dell’interno, infatti, richiama il tempo lontano, poiché la struttura attuale ingloba affreschi e suggestioni originarie. AmasenoTra l’altro ora si entra da una scalinata arricchita da flora selvatica qua e là ma una volta l’entrata doveva essere a sinistra e i pellegrini ci arrivavano senza scalini. L’area antica è sicuramente la più emozionante: è qui che irrompe sulla scena e lascia stupore un’iconografia generosa in figure di santi (indimenticabile ciò che resta di San Francesco con dietro un impiccato… che vuol dire?), Cristo e tante Madonne, come quella della rosa o quella che allatta il Bimbo. Sono figure in grave stato di degrado e, dice il parroco della parrocchia di San Lorenzo ad Amaseno (dove si conserva il sangue del santo), don Italo, “non mi piace portare la gente qui, perché la struttura  non è sicura, possono cadere pezzi di muratura. Gli affreschi continuano a rovinarsi e non c’è nessuno ad occuparsene”. I soliti rimpalli burocratici e la cronica mancanza di soldi stanno lasciando all’oblio questa magnificenza, in cui alcuni hanno ravvisato misteriose testimonianze che metterebbero di mezzo persino i Templari. Chissà. amaseno auricolaIntanto, in una colonna alla destra dell’entrata, la figura di un cavaliere che impugna una spada, pronto all’azione: chi è? Alcuni hanno pensato a San Giorgio (ma il drago non c’è) altri al Beato Carlo di Blois, bretone, nato nel 1318 e morto nel 1364: un guerriero agli ordini della fede e che evidentemente qualcuno apprezzava così tanto da inserirlo in questa struttura religiosa.amaseno auricola Con il passare del tempo l’Auricola comincia un inesorabile degrado fino a che alla fine del 1800 viene affidata ai padri francescani di Sassonia. Questi ingrandirono la chiesa dandole un look neogotico e creando un abside con coro di materiali preziosi (marmi e legni di castagno) in cui è collocata la Madonna dell’Auricola.