Scarti della plastica per creare abiti: ecco il progetto Res

plasticaOttenere abiti riciclando gli scarti della plastica, in una filiera integrata e innovativa: ecco il progetto Res (Recupero etico sostenibile) di Smaltimenti Sud, azienda molisana del Gruppo Valerio specializzata nella raccolta, trasporto, valorizzazione e smaltimento di rifiuti urbani. Obiettivo: coniugare l’innovazione legata al recupero dell’immondizia plastica con la tradizione tessile del Molise. Un occhio non banale all’ambiente e all’occupazione. Allo scopo, è stato inaugurato a Pozzilli, Isernia, il nuovo centro di ricerca Polymères – Sustainable innovations in plastic, proprio all’interno del progetto Res. Di che si tratta? Un polo tecnologico ecosostenibile, non così frequente nel Sud Italia il cui intento, nei suoi quasi 3mila metri quadrati di spazio, è rendere reale l’economia circolare, anche grazie a un investimento di 10 milioni di euro provenienti dal Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza. Saranno usati anche i fondi della programmazione europea 21-27 della Regione Molise. Attraverso i macchinari di nuova generazione e dei laboratori di ricerca, qui si riduce la plastica di scarto in polimeri e granuli, al fine di ricavarne filati e fibre da cui produrre abbigliamento ma anche tessuti vari e accessori. Una filiera che dunque parte dalla raccolta dei rifiuti che diventano non un peso da smaltire ma una vera e propria risorsa per capi di abbigliamento ecosostenibili, che verranno confezionati nello stabilimento ex Ittierre (da tempo fallito) di Pettoranello, sempre nella provincia di Isernia. E sembra che in questo progetto verranno coinvolte anche le vecchie maestranze da tempo a spasso.
Un buon esempio di come la transizione ecologica possa davvero cambiare le sorti delle persone e del pianeta. Del resto, nonostante tanti eventi negativi, l’Italia e le varie regioni come il Molise lo stanno dimostrando, in questo caso con il recupero della plastica, di essere già in trasformazione nel campo del riciclo. Una testimonianza che, mettendo insieme capacità, competenze, finanziamenti mirati, investendo sicuramente nella formazione e in un cambio di passo anche mentale, l’economia circolare è in grado di regalare benessere sociale e ambientale.