Motta, il panettone centenario

Eh sì, che Natale sarebbe senza un panettone, ma quello buono, magari targato Motta, creato fragrante e delizioso nel 1919? Cento anni, dunque, di gran gusto e dolcezza, anche se il marchio in realtà ora è di Bauli.panettone

Un libro ne celebra il lungo compleanno, con tante immagini d’epoca e un racconto che per tutti noi è un ripercorrere la storia delle nostre famiglie, quando (chi non è ventenne lo sa) non si conosceva molto il pandoro e non c’erano le tante varianti “contemporanee”, diciamo così, con farciture buone sì ma talvolta un po’ improbabili, per un panettone. Che, racconta il libro, scritto da Fabiana Giacomotti, è stata un’idea maturata appunto nel 1919 dal pasticcere Angelo Motta: nel suo laboratorio di via della Chiusa a Milano, prova e riprova più volte la ricetta perfetta per il futuro panettone che arriva nel 1921.panettone Motta L’intuizione per mantenere al suo posto la pasta lievitata naturalmente, morbida e piena di leccornie (mixate in modo segretissimo…), è una semplice ma innovativa fascia di carta che avvolge il dolce e lo rende unico e riconoscibile. Il tempo passa e il successo aumenta: la ditta si trasforma da artigiana a industriale. E nel 1935 ecco il logo, una M maiuscola che richiama le guglie del duomo di Milano, realizzato da Severino Pozzati, in arte Sepo. Tra il 1937 e il 1957 la produzione cresce di 7 volte. Pagina dopo pagina, nel libro memoria (edito da Utet Grandi Opere per i tipi Fmr e che si può leggere online) si parla di tutte le vicissitudini dell’azienda e del panettone, la cui produzione non s fermò neppure durante la guerra. Poi, poi, Motta propone altri dolci, ma nessuno in realtà in grado di unire l’Italia sotto quel simbolo “milanese” apprezzato da tutte le regioni d’Italia. Insomma, sfogliando la pubblicazione si ripercorre un po’ il “tempo che fu”, all’insegna di quel panettone che sì rimane davvero il simbolo del Natale italiano. Uhm, lo sentite il profumo?panettone