La felicità? Leggere un libro

Leggere i libri rende felici

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I lettori di libri, cartacei o digitali, sono più felici di chi non legge affatto? Sembrerebbe proprio di sì. Chi ama sfogliare le pagine stampate, scorrendo le parole piano piano o avidamente, per arrivare al finale e incamerare un’altra storia nella sua mente e nel cuore, lo sa bene. Ma ora a dirlo è una ricerca condotta dal Cesmer (Centro di Studi dell’Università Roma Tre) sotto la guida di Michela Addis (docente presso la stessa università e alla SDA Bocconi School of Management).

L’indagine (voluta dal Gems, Gruppo editoriale Mauri Spagnol per festeggiare i suoi primi dieci anni) è stata condotta fra il 12 maggio 2015 e il 14 giugno 2015 su un campione composto da 1.100 individui, dai 14 anni in su, e suddiviso in lettori e non lettori.

Dunque l’emozione di una lettura rende più ottimisti, dice la ricerca, meno aggressivi, contenti di usare il proprio tempo libero a tale scopo.

Poiché esiste persino la scala di Veenhoven che misura da 1 a 10 l’indice di felicità (!), nei lettori questo risulta pari a 7,44, nei non lettori 7,21: sembra poco ma, dicono gli esperti, dal punto di vista statistico è significativo (!).

Comunque, tale felicità di leggere è confermato anche da un altro indice, il Subjective Well-Being – dimensione cognitiva (scala di Cantril, da 0 a 10): per i lettori risulta superiore a quello dei non lettori (7,12 contro 6,92).
Per ora, basta numeri e statistiche: andiamo a leggere!