Che gambe! Sono quelle di Nefertari

A Torino le gambe di Nefertari

Nefertari

Gli studiosi hanno la ‘probabile certezza’ che le gambe mummificate conservate al Museo Egizio di Torino, appartengano alla regina Nefertari, la consorte bellissima del faraone Ramses II.

Lo confermerebbe uno studio internazionale che ha coinvolto 13 ricercatori di varie discipline (tra cui l’italiana Raffaella Bianucci che, all’università di Torino, si occupa di Medicina legale presso il dipartimento di Sanità pubblica e scienze pediatriche) come pubblicato sul sito Public Library of Science, Plos (www.plos.org).

I resti di Nerfertari, che è vissuta nel corso della diciannovesima dinastia cioè 1250 anni avanti Cristo, sono stati scoperti nel 1904 dall’egittologo italiano Ernesto Schiaparelli (per questo sono a Torino). Le indagini approfondite, tra cui esami col carbonio 14 su quanto di organico ancora c’è, unito ad analisi chimiche e paleopatologiche, nonché a studi genetici e a lastre, hanno portato a questo sorprendente risultato, anche mettendo in relazione tali dati con oggetti ascrivibili al periodo in cui dovrebbe aver vissuto questa donna che sembra fosse di un fascino incredibile, con i suoi grandi occhi neri come la ritraggono certi affreschi e alcune statue a lei ascrivibili.

Le gambe mummificate, scrivono poi i ricercatori “appartengono a una signora di circa 40 anni di età. I materiali utilizzati per l’imbalsamazione sono coerenti con le tradizionale tecniche di mummificazione del tempo di Ramses”.
A chi non è esperto, sembrerà strano che dall’inizio del secolo scorso ancora non ci fossero stati studi specifici su queste gambe mummificate, ma forse ciò è comprensibile considerando che i resti furono trovati in una tomba già depredata al momento della scoperta e così erano stati lasciati in deposito, fino ad arrivare sotto gli occhi e la competenza del team che ha svelato il mistero della loro appartenenza. Forse, però, in assenza di prove certe che ci sarebbero state con l’analisi del dna. Ma vuoi mettere sapere che a Torino veleggia quel che rimane della bella Nefertari?