Foca monaca del Mediterraneo: qualche buona notizia

Finalmente qualche buona notizia circa la foca monaca, mammifero marino praticamente scomparso in molte zone della Terra, dove invece viveva in numero accettabile soprattutto lungo le coste del Mediterraneo, dell’Africa e della Macaronesia. Sembra ce ne siano ormai solo 700 esemplari in tutto frammentati in tre o quattro sotto-popolazioni, il che continua a renderla una delle specie di foca più minacciate del pianeta. La morte accidentale dovuta agli attrezzi da pesca rimane la più grande minaccia alla sopravvivenza di questa specie, che ha anche subito un duro colpo nel 1997, quando 200 individui  morirono nella colonia di Cabo Blanco (Sahara occidentale) a causa di una marea rossa.

Foca monaca

Ma veniamo alle buone notizie di cui si sta parlando proprio in queste ore. L’Associazione europea per i mammiferi acquatici (EAAM), aiutata dai propri membri tra cui Il Parco ‘Attica’, ‘Zoomarine Italia’, ‘Acquario di Genova’, ‘Fundación Parques Reunidos’ e ‘Fondazione Loro Parque’, si è particolarmente impegnata per attività di salvataggio e riabilitazione della foca, con il risultato di  salvare dozzine di individui, collaborando anche con il progetto di conservazione greco Monk Seal (il nome inglese della foca monaca) promosso dall’organizzazione greca MOm, che salva e riabilita i cuccioli di questo animale marino e poi li rimette in libertà. Nei prossimi mesi estivi, inoltre, l’EAAM finanzierà anche una borsa di studio per uno studente europeo che collaborerà proprio con MOm. Gli sforzi per aiutare la foca monaca dunque sono positivi e secondo gli esperti si può essere ottimisti sul pieno recupero della specie. Se si noterà un trend positivo di crescita della popolazione, l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) pensa di prevedere una prima rivalutazione del grado di minaccia per la specie nel 2020.

Nell’immagine di Nuno Sá, una foca monaca mediterranea nuota tranquilla e in assoluta piena forma nelle acque attorno a Madeira.