Ma veniamo alle buone notizie di cui si sta parlando proprio in queste ore. L’Associazione europea per i mammiferi acquatici (EAAM), aiutata dai propri membri tra cui Il Parco ‘Attica’, ‘Zoomarine Italia’, ‘Acquario di Genova’, ‘Fundación Parques Reunidos’ e ‘Fondazione Loro Parque’, si è particolarmente impegnata per attività di salvataggio e riabilitazione della foca, con il risultato di salvare dozzine di individui, collaborando anche con il progetto di conservazione greco Monk Seal (il nome inglese della foca monaca) promosso dall’organizzazione greca MOm, che salva e riabilita i cuccioli di questo animale marino e poi li rimette in libertà. Nei prossimi mesi estivi, inoltre, l’EAAM finanzierà anche una borsa di studio per uno studente europeo che collaborerà proprio con MOm. Gli sforzi per aiutare la foca monaca dunque sono positivi e secondo gli esperti si può essere ottimisti sul pieno recupero della specie. Se si noterà un trend positivo di crescita della popolazione, l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) pensa di prevedere una prima rivalutazione del grado di minaccia per la specie nel 2020.
Nell’immagine di Nuno Sá, una foca monaca mediterranea nuota tranquilla e in assoluta piena forma nelle acque attorno a Madeira.