Walls: Roma si racconta con le sue antiche mura

Le mura di Roma: la mostra Walls all’Ara Pacis

Walls, le Mura Aureliane secondo Andrea Jemolo

Sono lì, le mura di Roma, fatte a pezzi oppure inglobate tra altri edifici, un po’ (tanto) acciaccate, spesso non ci si fa caso ma la loro magnificenza la esibiscono, eccome. Allora ben venga una mostra di immagini che ne identifica i profili e le fa ri-scoprire anche agli occhi più distratti: nasce così “Walls. Le mura di Roma”, una serie di foto visibili fino al 9 settembre (tutti i giorni, 9,30/19,30) al Museo dell’Ara Pacis.

Le ha scattate Andrea Jemolo che le racconta anche attraverso luoghi non accessibili al pubblico e prendendo a prestito un cielo carico di tempesta, su cui vengono valorizzati i colori variegati delle strutture, costruite con mattoni in laterizio, tufo, materiali di reimpiego in marmo, tra camminamenti, porte, torri… E c’è una ragione, sottolinea il fotografo: “Volevo che le mura, nella loro dimensione, articolazioni e materia, si imponessero con la loro propria forza. Perché ciò potesse avvenire, avevo però bisogno di un contesto cromaticamente neutro, di qui la scelta di fotografare nelle giornate nuvolose”.

Così, appare straordinariamente presente uno dei monumenti tra i più importanti della Roma Imperiale, quelle mura che si sviluppano ancora per oltre 12 km. Non è solo uno strepitoso documento fotografico. L’obiettivo è imparare a conoscerle, soprattutto, primo passo di un percorso che le possa valorizzare, grazie a un progetto partito dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, a distanza di oltre un secolo dalle storiche campagne fotografiche otto-novecentesche.

Quel che resta della cinta muraria “parla” attraverso gli scatti di  una macchina Sinar a lastre 10×12 cm. Grazie alla possibilità di decentramento, in grado di correggere le linee prospettiche che si restringono verso l’alto, e grazie a lunghi tempi di posa, Jemolo ha ottenuto immagini ad altissima definizione, 77 in grande formato. Il “c’era una volta (e c’è ancora)” delle mura disegnano tante parti di Roma, Porta del Popolo, Metronia, Latina, di San Sebastiano, Porta San Paolo, Viale di Porta Tiburtina con l’esterno delle mura inglobato in Villa Dominici (come si vede in foto). E ancora, Porta Maggiore con il monumento funerario di Marco Virgilio Eurisace (lo abbiamo mai veramente osservato?) oppure il palazzo del distributore idrico costruito nel 1935 attorno alle mura di Piazzale Labicano. Pezzi unici di un’antica lontana vicina storia contemporanea che fanno parte della vita della capitale.
Nella stessa esposizione, una parte del percorso è dedicata a una settantina di fotografie storiche, circa 50 selezionate dal fondo Parker (dal nome di John Henry Parker che tra il 1867 e il 1877 raccolse oltre 3300 immagini sulla città), custodito presso il Museo di Roma, 17 provenienti dall’Archivio Fotografico del Museo di Roma.