No, l’intento non è essere irriverenti, e poiché la merda fa parte della nostra vita di esseri viventi, perché non farne un museo, in quel di Castelbosco, vicino Piacenza?
Così è nato il Museo della Merda, nel 2015, immaginato come veicolo non solo di idee e mostre, ma di oggetti e progetti. La sua specificità in effetti è: non c’è trasformazione senza produzione.
In questa ottica ecco l’ultima iniziativa, il 21 Ottobre, con il concerto-cerimonia di Charlemagne Palestine (per l’occasione autoribattezzatosi Charlemerde), che presiede all’allestimento di due nuove opere, della nuova sala dedicata allo Scarabeo Stercorario, della presentazione del Merdame®, e dell’apertura di un negozio, lo Shit Shop, in cui trovare i prodotti primordiali del Museo che unisce in maniera non gerarchica agricoltura, arte, commercio, cultura, museografia, produzione, ricerca e tecnologia.
Tra gli oggetti in vendita piatti, ciotole, mattonelle, vasi per piante e fiori recisi della linea Merdacotta, dalle forme semplici che azzerano ogni frivolezza per riconnettersi alla ruralità nella sua più pura essenza, all’insegna del riciclo vitale. Il materiale di questi pezzi è prodotto con una miscela variabile, ma preponderante di merda secca, insieme a paglia, scarti aziendali e argilla, in un processo che libera le deiezioni delle mucche di Castelbosco dall’urea e dal metano, che produce energia e riscaldamento per il Museo, rendendole inodore. Lo scarto è riutilizzato e trasformato nell’unione con argilla toscana di elevatissima qualità.
Da ricordare anche Merdame, il fertilizzante prodotto esclusivamente da letame di bovini da latte, senza consumo di energia elettrica. Inodore e igienico: la temperatura di produzione elimina gli agenti patogeni, rendendolo senza odore e privo di infestanti.
Info: dalle 15 alle 17, visite guidate per vedere le due grandi opere di Gianfranco Baruchello e Claudio Parmiggiani appena installate nel Museo, la sala dedicata allo Scarabeo Stercorario, lo Shit Shop. Dalle 18 alle 19 il concerto di Charlemagne Palestine: www.museodellamerda.org.
