Storia di coraggio e amore. E di un uccellino

 L’uccellino che salvò la nostra famiglia

L'uccellino che salvò la nostra famiglia

 “L’uccellino che salvò la nostra famiglia” è un libro della Fabbri Editori (20 euro) e narra di una bizzarra storia, di coraggio e (tanto) amore.

Un viaggio in Thailandia, per la famiglia australiana Bloom, mamma-papà-tre ragazzini, poi un indicente, brutto: la mamma rimane paralizzata e entra in una grande depressione. Giorni cupi, tristissimi, poi uno dei ragazzi tornando da scuola trova, caduto dal suo nido, il pulcino di una gazza, ferito e abbandonato dalla madre. Lo porta a casa e tutti insieme, i Bloom, decidono di curarlo. Gli danno anche un nome, Penguin, perché proprio come i suoi “fratelli” pennuti è bianco e nero.

È l’inizio di una grande avventura, in cui l’affetto di questo buffo personaggio volatile rappresenta una chiave di svolta per tutti i Bloom, in particolare per mamma Samantha: già perché mentre le condizioni dell’uccellino migliorano e lui si irrobustisce, anche lei trova la forza per accettare la sua nuova condizione e abbandonare il suo stato di prostrazione dal punto di vista della sedia a rotelle.

Così, e non è banale sottolinearlo, a poco a poco con Penguin che diventa sempre più impertinente tanto da cercare persino di rubare il cibo dalla bocca dei suoi nuovi “familiari”, in casa Bloom ritornano gioia e speranza. Il piccolo Penguin, grazie alle foto di papà Cameron (noto fotografo internazionale) diventa persino una piccola star tanto che il suo profilo Instagram è gettonatissimo, @penguinthemagpie.
Alla fine (ma in realtà si tratta di un “nuovo” inizio) le immagini di Cameron Bloom, raccontate da Bradley Trevor Greive, si sono trasformate in un libro commovente in cui la fragilità si ribalta e grazie all’amore tutto può diventare meno in salita. E il grande schermo non si è certo lasciato sfuggire questo amorevole racconto che diventerà presto un film, protagonista Naomi Watts.