Il sogno delle mappe

Mappe, il sogno contro Google Earth…

 

Il sogno delle mappe, ovvero Piccole annotazioni sui viaggi di carta: lo ha scritto il giornalista fiorentino Paolo Ciampi (l’editore è Ediciclo). Un vero e propri atto d’amore nei confronti delle mappe di carta ai tempi di Google Earth.Il sogno delle mappe

Del resto, come scriveva Bruce Chatwin, “Le mappe sono un modo di organizzare la sorpresa”.

Nel preparare un viaggio, lontano e vicino, è la mappa il primo strumento che si continua ad usare per iniziare a sognare, la mappa di carta naturalmente, nonostante i Gps e Google Eart, appunto. Che bello perdersi in quel reticolo di strade e colori, scoprendo qua e là posti dai nomi mai sentiti ma che diventeranno fondamentali per raggiungere l’itinerario desiderato. Così i bambini davanti a un mappamondo sognano, chiudendo gli occhi e indicando a caso con la mano il luogo che alimenterà i loro sogni. Già è sempre e proprio una questione di sogni (non sognava forse Cristoforo Colombo di arrivare in India con in mano una mappa dalla segreta provenienza?).

Ci sono i sogni che le mappe dei sentieri alimentano in ogni camminatore, non importa di quale età. Ci sono gli antichi atlanti di un mondo che attendeva di essere scoperto… Insomma, malgrado le tecnologie digitali e una geografia di cui si vorrebbe fare a meno, le mappe continuano a sedurre, emozionare, narrare. Le mappe sono la nostra isola del tesoro, e in esse è ancora possibile ritrovare noi stessi e i nostri viaggi.
“Amo le mappe perché è un buon modo per desiderare. Le amo perché c’è più materia per i sogni che in qualsiasi guida. Le amo perché aiutano a cambiare, anche nel viaggio che certo non farò”.