Quando l’eleganza era fascista

Eleganza fascista: com’era la moda nel ventennio?

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“Eleganza fascista”, ovvero “la moda dagli anni venti alla fine della guerra”. Si tratta del titolo di un libro della storica e giornalista Sofia Gnoli che, per l’editore Carocci, ci racconta come era lo stile italiano nell’abbigliamento negli anni legati all’avvento di Mussolini e fino alla fine della II guerra mondiale.

Insomma prima di quei famosi anni del dopoguerra durante i quali la moda Made in Italy cominciava a stregare i gusti di tutto il mondo. Ma cosa c’era dunque “prima” di Capucci e Gattinoni?

L’autrice ha ricostruito la storia della moda italiana grazie a documenti inediti, rare immagini di archivio, testimonianze  orali, evidenziando come la donna del ventennio anche nell’abbigliamento, era a metà tra la “madre di famiglia” e la “sportiva emancipata”. La moda delle zeppe, inventate da Ferragamo, dei cappelli scenografici, dei pantaloni larghi a vita alta, dei vestiti ricchi di drappeggi che richiamavano i fasti di un impero dalla vita breve… E i pezzi erano tutti inediti, non globalizzati, si capiva che quel certo elemento era proprio italiano e di quel periodo.

Anche se in realtà la ricerca di originalità e di uno stile Made in Italy è già attiva all’inizio del 1900, quando la sarta Rosa Genoni presentò all’Esposizione internazionale di Milano una collezione di abiti interamente ispirata alle opere di artisti del Medioevo e del Rinascimento italiano.
Sofia Gnoli ci fa scoprire che “il tema di una moda nazionale venne ripreso in maniera più sistematica negli anni Venti dalla giornalista Lydia De Liguoro, fondatrice della rivista Lidel.
Tutti tentativi per sdoganarsi da Parigi, la capitale che dettava moda nel mondo e dove si recavano a comprare i couturier italiani. Ma di fronte ai dati allarmanti sulle importazioni fatte dalle “vanitose donne italiane”, spiega Gnoli, il regime diede vita all’Ente nazionale della moda, diviso sempre tra avanguardismo e tradizione, in grado di gettare però le basi per la futura affermazione internazionale dello stile italiano.