Per fare l’imballaggio ci vuole un carciofo

Il carciofo serve per l’imballaggio ecosostenibile

 Carciofi per imballaggi ecologiciUn imballaggio ecosostenibile, una bioplastica ottenuta con gli scarti del carciofo. Si tratta di uno dei progetti degli esperti del gruppo “Smart Materials” dell’IIT, Istituto Italiano di Tecnologia,

in collaborazione con la Società Gestione Mercato di Genova (SGM), il Comune e la Camera di Commercio del capoluogo ligure.

La tecnologia è riuscita a trasformare quanto non mangiato del carciofo in un packaging che sostituisce il cosiddetto alveolo delle cassette di frutta e verdura.

Si punta a un numero sempre maggiore dei cosiddetti materiali intelligenti che da un lato prevengono lo smaltimento dei rifiuti vegetali, con i tanti costi legati a tale operazione, dall’altro recuperano materia prima dal rifiuto organico riducendo l’utilizzo di plastica non biodegradabile e da fonti fossili, contribuendo così ad alleviare il carico inquinante sul pianeta.

Si tratta di uno dei progetti pilota al centro dell’economia circolare, con il prodotto di scarto direttamente trasformato nel luogo di origine, appunto il mercato generale di Genova, e portatore di nuovo futuro.