Opera Bosco: l’arte non è mai stata così natural

 

L’arte nel bosco: e la meraviglia raddoppia

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Un bosco deciduo con tanti alberi di nocciolo che un tempo si coltivava qui, in località Colle, dalle parti di Calcata, Viterbo; un’artista, che lo ama e lo vuole rendere ancora più bello. In estrema sintesi, ecco la storia di Opera Bosco, museo di arte nella natura, due ettari di bosco nella forra della Valle del Treja, un po’ ripidi, un po’ terrazzati, in cui Anne Demijttenaere ha radunato non solo le sue opere ma anche quelle di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Persino i ragazzi delle scuole vengono qui dove trovano ispirazioni notevoli per esternare la propria creatività.

OperaBoscoOpera Bosco qua e là è frammezzato da grossi massi di tufo (quello regalato dal Vulcano Sabatino che in tempi geologici qui ci spadroneggiava): Anne e i suoi amici usano per scolpire forme dalle fattezze talvolta non immediatamente riconoscibili. Per fortuna c’è lei che da buona padrona di casa li racconta e li rende fruibili, catturando l’attenzione di tutti.

Poi qui nell’Opera Bosco ci sono le opere create con quel che si trova nel bosco, rami, foglie, muschio, licheni, sassi. Ne ‘escono fuori’ nidi particolari appesi ai tronchi degli alberi, magari proprio davanti al teatro di terra, muschio, legno che Anne ha messo su in uno spiazzo la cui conformazione si presta bene allo scopo: rappresentare spettacoli e celebrare la Natura, ‘in mezzo’ alla Natura. Oppure tronchi e rami vanno a formare un incredibile trono in mezzo alla radura, o recinti o, ancora, una catasta informale è quel che resta di una vecchia imbarcazione… da bosco.

operaBosco operaBoscoIn un’area più o meno a metà del pendio, circondata e difesa da carpini e querce, la ‘stanza naturale’ di Costantino Morosin, l’altra anima di Opera Bosco: una camera quasi vezzosa e sicuramente intima: un tavolo tondo e qualche sedile tutto di tufo, i cui decori sono di muschio, morbido, umido, verdissimo. Vicinissimo, un altro grande tufo che si sviluppa in orizzontale dove Morosin ha scolpito una donna languidamente addormentata, persa in un sogno continuo, magari in attesa del suo amato o forse, come dea propiziatrice di questo luogo, pronta a svegliarsi per difenderlo.
In alcuni punti ci sono grotte, la loro origine etrusca richiama racconti di antiche genti: in una Anne ci ha dipinto un toro che con i suoi vividi colori spicca del buio-non buio, un omaggio ai nostri antenati.operabosco operaBosco
Posto magico, un incanto raddoppiato dall’armonica interazione tra la malìa del bosco e la creatività di donne e uomini che da esso traggono continui spunti. Opere in continuo divenire, che oggi ci sono e domani chissà, per via del vento, della pioggia, dell’umidità, del semplice trascorrere del tempo, che modifica e trasforma. Un’arte natural di cui spesso è solo il ricordo di quei momenti tra il sole e l’ombra dei rami a testimoniarne la meravigliosa presenza. Per saperne di più: www.operabosco.eu.