Ma che bella scoperta al MAME di Roma

Una scoperta tira l’altra

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E sì, Roma, bistrattata, offesa, sporcata, di sorprese ne ha sempre in serbo. Ad esempio, basta salire le lunghe scale di questo palazzo di travertino e marmo degli anni trenta del ‘900, in via Lincoln (piazza Marconi) all’Eur, per essere proiettati in un altro mondo.

Esattamente in quella generosa manciata di secoli tra la fine dell’Impero Romano e l’anno mille, più o meno. Siamo all’interno del MAME, ovvero il Museo Nazionale dell’Alto Medioevo, un posto particolare, unico in Italia.

Inaugurato nel 1967, ogni tanto si vocifera che vogliono chiuderlo, mandare i suoi reperti chissà dove. E sarebbe davvero brutto. Poiché qui si passa di sala in sala con tanti oggetti della vita quotidiana e di quella dell’aldilà come si viaggiasse di secolo in secolo.

Tra le particolarità: la documentazione della presenza longobarda in Italia, con la descrizione tramite pezzi unici delle necropoli di Nocera Umbra e Castel Trosino, con corredi di eccellenza tra gioielli, avori, vetri e vasellame di bronzo e ceramica.
E anche, reperti relativi a due aziende agrarie rinvenute nella campagna romana al limitare dell’attuale parco di Veio, tra Roma nord e Formello: le domusculte di S.Cornelia e di S.Rufina, create per l’approvvigionamento della città (fine VIII-X sec.) e perdurate con altre funzioni fino al pieno medioevo. Si può osservare un pavimento a mosaico davvero notevole.
Nel percorso, l’occhio va a una stanzetta che nasconde un vero tesoro, una serie di tessuti copti provenienti dalla produzione artistica dell’Egitto tardoantico e altomedievale (V-X sec.).
E poi e poi, ecco l’eccellenza, scoperta nel 1959 nella zona di Porta Marina a Ostia: una domus decorata in opus sectile, quell’intarsio di marmi colorati tipico di quel periodo, siamo alla fine del quarto secolo, come testimonia una moneta in bronzo di quell’epoca rinvenuta nella malta dei pannelli stessi la cui disposizione nell’apposita sala del museo meraviglia e abbaglia. Pezzi incastrati in modo da creare non solo forme geometriche ma personaggi, come animali e uomini, forse santi, forse addirittura un Cristo.
Un vero gioiello da non lasciarsi sfuggire. (Orari: martedì, venerdì, sabato 9-14; gli altri giorni 9-19.30, chiuso il lunedì).