Le stelle salvano gli animali: è l’Astroecologia

Con l’astroecologia animali salvati?

 Astroecologia

Gli animali (soprattutto quelli a rischio) possono essere salvati dalle stelle, grazie all’Astroecologia. Si tratta di una disciplina di nuova concezione che accorpa, come si capisce dal suo stesso nome, l’astrologia e l’ecologia e unisce le competenze di entrambe queste competenze per aiutare gli animali in via di estinzione.

E lo fa sfruttando software (come l’open source “Astropy”) e algoritmi che gli astrofisici utilizzano normalmente per “guardare” il cielo e i suoi splendori. Nella visione terrestre tali software e algoritmi sono adoperati da droni che esplorano gli habitat naturali come si fa per gli astri. Dalle stelle alle stalle, più che mai vero in questo caso, ma senza connotazioni negative, anzi!

Il meccanismo funziona così. I droni registrano immagini ad infrarossi in cui gli animali per effetto del calore del corpo, brillano (come le stelle), un ottimo modo per monitorali, facendo censimenti e contrastando il bracconaggio. Già, perché a essere individuati non sono solo gli animali ma anche chi dà loro la caccia e grazie alle termo-camere a infrarossi appunto possono essere scoperti e messi ko.

Una indubbia utilità come dimostrano i primi risultati in tal senso presentati dai ricercatori della Liverpool John Moores University durante la Settimana europea dell’Astronomia e della Scienza spaziale. Soprattutto il progetto va bene perché le analisi si possono effettuare anche dove c’è la boscaglia, pertanto si fa in collaborazione con zoo e parchi faunistici con l’obiettivo di costruire un database di immagini con cui il sistema può riconoscere i diversi animali.
Tra questi, in SudAfrica si è cominciato a tracciare gli spostamenti del coniglio di fiume, che sarà seguito dalla scimmia ragno del Messico, dal delfino di fiume del Brasile, dall’orangotango della Malesia.