L’albero di Natale? Mangiamolo!

Mangiare l’albero di Natale? Gustosa idea

L'albero di Natale si mangia

 Ormai le feste di Natale sono passate da un bel po’ e il nostro albero, un abete rosso vero che tanto ci ha allietato con i suoi decori e le sue lucine, rischia di non avere l’aria sufficiente dentro casa.

Piantarlo in giardino? In un vaso? Certo, perché no? Ma… e se provassimo a mangiarlo?

E no, non serve ‘ucciderlo’, farlo a pezzi e via dicendo ma, avendone cura e dandogli l’acqua quando serve, se ne possono usare alcune parti per arricchire la nostra alimentazione. Infatti, l’abete è nutriente, molto ricco ad esempio di vitamina C e pure gustoso. Secondo Valeria Margherita Mosca, anima di wood*ing wild food lab, che da tempo insegna a mangiare la flora selvatica, ci sono tanti modi per farlo. Come utilizzare i suoi rametti per insaporire le pietanze, realizzare infusi o sorbetti. E adoperare le tenere gemme primaverili, cotte o magari in una bella insalata mista.

Tra le ricette che si possono preparare, da ricordare il risotto: si fa un infuso di rametti per circa otto ore, da aggiungere al riso tostato a fine cottura, mantecando poi con il burro e una buona spruzzata di parmigiano.
Come si fa l’infuso, magari contro il mal di gola? Si fa bollire l’acqua e poi, quando la temperatura si abbassa un po’, la si versa su rametti di abete spezzettati. Dopo un’infusione di 8 minuti, si filtra e si aggiungono uno o due cucchiai di miele di acacia. E se alcuni aghi di abete sono essiccati a 35 gradi e poi polverizzati, possono essere un ingrediente che ‘fa la differenza’ da aggiungere alla pasta frolla con cui cucinare biscotti, ovviamente dalla forma di abete.