La spiaggia salvata dai ragazzini, a Torre Flavia

Torre Flavia, la spiaggia salvata dai ragazzini

la spiaggia salvata dai ragazziniUna bella spiaggia a pochi chilometri dalla capitale: siamo a Ladispoli, esattamente alle spalle di quel che resta di Torre Flavia, una struttura che assieme a tante altre difendeva nel 1500 il litorale tirrenico.

Ci si arriva passando per la palude di Torre Flavia, un’area di grande interesse naturalistico perché sosta di tanti uccelli migratori che nidificano qua e in cui si trovano anche molti tipi di piante endemiche.

 

Il “monumento naturale di Torre Flavia”, come si chiama esattamente il posto, resiste nonostante accerchiata da insediamenti urbani sempre più intensi e da una erosione molto forte.

Torre Flavia, la spiaggia salvata dai ragazzini
Numerosi i volontari che aiutano in questo e soprattutto volontari dalla piccola età: si legge sui cartelli qua e là che questa è “la prima area protetta gestita dai bambini”. Sono loro che proteggono tratti della duna in cui fa il nido un uccellino a grave rischio, il fratino, delimitando le zone con una collezione di sassi trovati sul bagnasciuga; sono loro che “tirano” le corde per indicare che al di là meglio non andare perché i gigli di mare, tipico fiore di questo ambiente, non venga sradicato da qualche malintenzionato, così da continuare a fiorire e profumare l’aria; sono loro che puliscono la spiaggia; sono loro che piantano i tamerici, che organizzano mostre e piccoli musei, che osservano gli uccelli.
Così, per noi adulti è ancora più piacevole passeggiare in un luogo straordinario e fragile, reso tale anche dalle nostre insensate azioni, mentre i piccoli della nostra specie, evidentemente più acuti di noi, ci prendono per mano e ci accompagnano lasciandoci godere di tutto, basta non toccare, rompere, distruggere, sporcare. Riusciremo a prendere esempio da loro, da questi ragazzini che hanno salvato la spiaggia e la palude di Torre Flavia?