La dieta mediterranea? Fa bene solo ai ricchi

Roba da ricchi: è così la dieta mediterranea…

dieta mediterranea per ricchi

 Che la dieta mediterranea sia ok contro il rischio di malattie cardiovascolari e tumorali, si sa da tempo. Ma una ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Epidemiology e condotta dall’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRCCS Neuromed su 18mila adulti del Molise, ci fornisce altre informazioni particolari.

Lo studio fa parte di Moli-sani, un progetto che ha coinvolto circa 25mila cittadini della regione del centro Italia. I risultati sono questi: la dieta mediterranea fa bene ma solo se è effettuata da chi ha più soldi e che, tanto per intenderci, può acquistare gli alimenti migliori e più sani, tipo più pesce diverse volte alla settimana.

L’indagine ha evidenziato che non solo un maggior reddito ma anche un livello di istruzione superiore crea benefici nello stato di salute della gente. “Ad esempio”, spiega Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale del Dipartimento di epidemiologia e prevenzione del Neuromed che ha effettuato la ricerca, “a parità di consumo dei prodotti tipici della Dieta mediterranea, l’alimentazione delle persone con alto reddito e un livello di istruzione maggiore, risultava più ricca di antiossidanti e polifenoli, oltre a presentare una maggiore diversità in termini di frutta e verdura consumate.

Non solo. Abbiamo riscontrato differenze socioeconomiche anche per quanto riguarda il consumo di prodotti integrali e i metodi di cottura degli alimenti. Sempre a parità di punteggio di adesione alla Dieta mediterranea, le persone con una migliore posizione sociale tendevano a consumare relativamente più pesce e frutta secca a guscio e meno carne e derivati”.
E dunque? La differenza di alimentazione sta nella qualità del cibo scelto, non tanto la quantità o la frequenza nel consumo. La povertà e l’ignoranza di chi non ha possibilità di arrivare alla conoscenza di una determinata cultura alimentare è lo spartiacque tra chi mangia meglio e chi no. Chi ha meno soldi compra prodotti di minore qualità e dunque non ha benefici.