Il profumo delle città

Ogni città ha il suo profumo

Ogni città ha il suo profumo

 Appena giunti in una determinata città, al di là di quel che si pensa, il profumo non è omologato dall’inquinamento, ma è proprio particolare di quel luogo.

Non è un’idea romantica, questa, bensì uno studio di alcuni ricercatori dell’Università austriaca di Innsbruck e pubblicato su Pnas, la rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti.

Ogni città ha dunque il suo profumo caratteristico che deriva da una vera e propria “impronta chimica”, un cocktail di odori formato non solo dai gas di scarico ma anche da quelli provenienti da ristoranti, rosticcerie, profumerie, ospedali e influenzato dall’umidità dell’aria. I ricercatori hanno basato i loro studi su analisi statistiche e sofisticati strumenti di misurazione che isolano di diversi composti chimici stabilendone anche le percentuali le quali contribuiscono al profumo di quella città.

Quello del campus universitario al centro di Innsbruck, sostengono gli studiosi, è piuttosto ordinario e si accumuna in questo senso ad altri centri urbani. Tra le mancanze fortunatamente più evidenti quelle del tossico benzene mentre ci sono un sacco di composti volatili ricchi di ossigeno che influenzano la formazione delle nuvole, dell’umidità e pertanto del clima urbano.
Ma, a parte la sacrosanta scientificità dei dati, ognuno di noi ha una sua particolare percezione del profumo urbano. A Marrakech per esempio si è avvolti da un sentore di cannella, a Parigi di essenze floreali, a Roma è spesso la fragranza del pane appena sfornato o della pizza fragrante a colpire piacevolmente le narici, a Napoli l’aroma del caffè inonda le strade, a Palermo l’umida aromaticità dello sciabordio del mare, a Pieve di Cadore il pungente freddo che viene dal vento, dal ghiaccio e dalla neve posata sulle rocce… (immagine Flo Apps).