Glorie di carta. Come nascono gli arazzi Barberini

Il disegno degli arazzi Barberini: Glorie di carta

Glorie di carta-Arazzi Barberini

Arazzi Barberini: belli, bellissimi, ma come sono diventati così? Ci pensano allora le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma dedicano una mostra alla storia dell’arazzeria Barberini: “Glorie di carta. Il disegno degli arazzi Barberini”.

Da non perdere, fino al prossimo 22 aprile, a Palazzo Barberini a Roma, all’interno del percorso museale, un’intera sala dedicata all’allestimento dei cartoni preparatori per le più importanti serie di arazzi realizzate dalla fabbrica impiantata in città nel 1627 dalla famiglia Barberini.

I cartoni, che escono per la prima volta dai depositi dopo vent’anni, costituiscono un’occasione irripetibile per conoscere questa tecnica della tessitura ad arazzo. Nonostante la sua sia un’origine antichissima, è nel Seicento che diventa strumento di ostentazione dello status sociale delle famiglie altolocate: possedere un’arazzeria è segnale di grande prestigio e ricchezza.

Così, grandi pittori e artisti dell’epoca sono stati chiamati a dipingere i disegni preparatori dell’arazzo: è il caso del ciclo con le Storie di Costantino, legate alla scuola di Pietro da Cortona. In proposito i cartoni in mostra sono tre, le Storie di Costantino, la Vita di Cristo, le Storie di Urbano VIII (destinate ad arricchire il grande salone del Palazzo Barberini).

Quanto è visibile a Palazzo Barberini fa parte delle serievolute dal cardinal Francesco e prodotte dall’arazzeria Barberini, nell’arco di cinquant’anni di attività. La serie della Vita di Cristo (composta di 12 grandiosi arazzi, di cui le Gallerie Nazionali Barberini Corsini posseggono 8 cartoni) è opera di Giovan Francesco Romanelli, e viene rappresentata in mostra dalla Natività, mai esposta al pubblico fino ad ora.
Nell’occasione, in prestito dai Musei Capitolini, in esposizione anche il ritratto di Urbano VIII di Pietro da Cortona, e la Visita di Urbano VIII al Gesù di Andrea Sacchi, Jan Miel e Antonio Gherardi, esposta l’ultima volta negli anni Ottanta del Novecento.
Gli orari: martedì/domenica 8.30 – 19, chiuso lunedì.