Il giardino salvato (anche) dalla tecnologia

La tecnologia che aiuta il giardino: Casa Cuseni a Taormina

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Location superba, tra la maestosità dell’Etna e il golfo di Naxos, per il più antico giardino di Taormina, quello di Casa Cuseni, costruito su un preesistente sito greco, interamente disegnato da Sir Frank Brangwyn, decoratore, Sir Alfred East e Sir Cecil Hunt, due paesaggisti britannici.

Il risultato? Un giardino in english style in cui protagoniste sono le piante mediterranee.

Un’emozione moltiplicata da un importante progetto che lega proprio Casa Cuseni alla AXS M31, azienda trentina produttrice di fertilizzanti biologici, in grado di rigenerare le strutture vegetali, disinquinare e rivitalizzare il terreno. Non solo. Favorisce l’autoproduzione di microorganismi “vergini” favorendo “l’idrofonia” degli elementi nutritivi, la capacità di programmazione della pianta, lo scambio ossigenativo, la captazione della luminosità, la regolazione linfatica ed infine la rigenerazione cellulare.

casacuseni-giardinosalvatodallatecnologiaUna sperimentazione che ha questo obiettivo: dimostrare che si può ottenere una straordinaria fioritura rispettando l’ambiente ed ottenendo anche un aumento sensibile della qualità e della quantità delle produzioni.

Si tratta del primo esperimento Italiano tra un giardino storico (in cui peraltro la fertilizzazione chimica è sempre stata aborrita) e la AXS M31, società partner di Grandi Giardini Italiani, il network che riunisce i più bei giardini visitabili d’Italia.
Il progetto mostra come il bello sia possibile senza per forza immettere nei terreni prodotti inquinanti, un passo in più verso il benessere del pianeta (e di noi stessi).