C’è qualcosa di rassicurante, nel rivedere i narcisi selvatici ancora in fiore, ancora nello stesso posto.
Via del Risaro, Spinaceto, Roma Sud: su tutto un grande terreno, solo una parte è arricchita da queste incredibili fioriture, un po’ a macchia. Come se la mano di qualche giardiniere (lassù nei piani alti, probabilmente), abbia gettato semi qua e là, a casaccio.
I Narcissus tazetta, i narcisi tazetta, si presentano bicolori: il perigonio tutto giallo, a forma di piccolo tubo, sbuca fuori all’estremità di una corolla di petali bianchi. Su ciascuna piantina, tra le foglie verdissime e allungate, c’è una ombrella con sei fiori. Profumati, profumatissimi. Come si sa, lo stesso nome, narciso, deriva dal greco narké, che vuol dire, appunto, stordimento.
Quelle piantine sono affascinanti. Bulbacee, alcune sono un po’ più alte delle altre, sui 20-30 centimetri. Altre, le più giovani, sono quasi raso terra, sembrano quasi striscianti. Tra qualche giorno, si saranno alzate anche loro. Vivono insieme in gruppi sparsi e imbiancano i terreni. Alle loro spalle, i pini, qualche siepe di ginestra ancora spoglia, la strada, i palazzi.
La bellezza della natura sorprende sempre, perché va avanti per la sua strada, con te o senza di te.
