Colombi e geografia contro la guerra

La geografia serve a fare la guerra?

La geografia serve a fare la guerra?

L’appuntamento è per il prossimo 22 ottobre, quando cinquanta colombi viaggiatori saranno messi in volo per ricordarne il loro impegno durante la guerra, la Grande Guerra.

Questo per dare il via il 5 novembre alla mostra “La geografia serve a fare la guerra?”, organizzata dalla Fondazione Benetton dove sarà possibile vederla fino al 19 febbraio, presso gli spazi Bomben della Fondazione stessa. Mappe, atlanti e opere d’arte racconteranno, attraverso tre percorsi strettamente legati e continuamente in dialogo, la grande forza comunicativa e persuasiva delle carte geografiche.

Il percorso espositivo (a cura di Fabrica) si concentra sul periodo storico che va dalla fine dell’Ottocento agli inizi del Novecento, ma parte dall’antichità e arriva ai giorni nostri per raccontare anche un’altra geografia possibile, non per forza asservita alle logiche militari.La mostra si apre con la sezione Rocce e acque, in cui vedremo come con un semplice e perentorio segno – il confine naturale – le mappe indurranno monti e fiumi a diventare strumenti capaci di separare e dare forma fisica a gruppi etnici, linguistici, nazioni per trasformarli da “espressione geografica” a stati.

La seconda sezione, Segni umani, si occuperà di raccontare l’uso del sapere geografico a fini propagandistici per trasmettere con forza l’idea di nazione ancora prima della sua ufficiale proclamazione politica. La terza parte, Carte da guerra, porrà l’accento sulla coesistenza di due approcci culturali apparentemente inconciliabili, nel contesto della Prima guerra mondiale: simboli grafici per significare la smisurata industria bellica disseminata sul fronte del Piave, insieme a segni che testimoniano la presenza di migliaia di colombi viaggiatori che volando imprendibili a oltre cento metri di quota e percorrendo grandi distanze in breve tempo, informano e trasmettono ordini.
Un itinerario che fa comprendere come i confini geografici, quelli sulle ‘cartine’ non sono che fittizi, in realtà, senza di essi per mantenerli tali o ingrandirli, non ci sarebbe alcuna guerra. Perché il confine tracciato sulla carta non impedisce le interazioni (positive) tra i popoli. Orari: martedì-venerdì 15-20, sabato e domenica 10-20. Info: www.fbsr.it.
L’immagine “Il piccione è pronto per partire”, è dell’Archivio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, Ufficio colombofilo.