Cappella Sistina del Medioevo: da conoscere!

Meraviglie italiane: la Cappella Sistina del Medioevo

Meraviglia: cappella sistina del Medioevo

La chiamano la “Cappella Sistina del Medioevo” ed è una incredibile cripta dipinta nei sotterranei della Cattedrale di Anagni, antica città dei Papi, costruita nel XII secolo là dove c’era l’antica acropoli.

Esattamente si chiama Cripta di San Magno, che della cittadina laziale è il patrono ed è sepolto qui: sono 540 metri quadrati di meraviglie dovute a cicli pittorici realizzati da tre botteghe artigiane, tra il 1231 e il 1255, coordinate da altrettanti maestri. Che hanno nomi legati a quanto da loro inventato: il maestro detto delle Traslazioni, perché dipinse le Storie delle Traslazioni del corpo di San Magno e di Santa Secondina, il maestro Ornatista e il Terzo Maestro, identificato con l’artista che avrebbe affrescato la cappella si San Gregorio nel Sacro Speco di Subiaco, a pochi chilometri di distanza.

I dipinti rincorrono le conoscenze storico-filosofiche-religiose dell’epoca, raccontano le storie della salvezza dell’uomo e dell’Arca dell’Alleanza, narrano i prodigi di San Magno, ci svelano chi era Santa Secondina, la prima martire di Anagni.

Ma riportare ad altri le emozioni che avvolgono entrando in questo luogo di delizie affrescare non è possibile: quando le luci si accendono, a orari prestabiliti, si accede in una tale meraviglia che lascia senza parole.

Le guide parlano cercando di spiegare, certo, e lo fanno bene, però qui bisognerebbe starci ore (probabilmente giorni) a curiosare e sbirciare su quella generosa presenza di immagini, forme e colori. Ogni minimo particolare lascia (davvero) a occhi aperti. Eppure, Anagni e questi suoi tesori sono in genere esclusi dagli itinerari turistici. Forse perché così vicina a Roma o forse perché non sono in tanti, tuttora, a saperne gli strepitosi segreti che possono essere svelati molto facilmente. Basta una visita.
Vicino alla Cripta, un altro piccolo gioiello, l’Oratorio dedicato a San Thomas Becket, l’arcivescovo inglese assassinato nella cattedrale di Canterbury nel 1170, episodio che “parla” attraverso un ciclo pittorico che qua e là si intravede sulla parete rovinata. E ci sono pure “prove” di disegni, come nei pressi di una finestra, il profilo di un cavaliere templare, con il suo coraggio e il suo scudo, lasciato incompiuto e tremendamente affascinante. L’immagine: www.cattedraledianagni.it