Bird Song, l’arte racconta LE storie

Le storie raccontate dall’arte: Bird Song

Bird Song MAXXI

L’arte può raccontare tante storie in una sola opera, rammentando quelle cancellate o dimenticate dalla memoria collettiva o da un singolo.

Secondo Kemang Wa Lehulere, artista sudafricano vincitore del premio Deutsche Bank’s Artist of the Year 2017, questo spetta proprio all’arte. L’artista ha dunque il compito di affrontare la storia, il tempo, il ricordo, per non perdere la sua personale identità né quella della cultura e della società cui appartiene.

Bird Song, in mostra al MAXXI di Roma fino al 28 novembre, è in realtà un progetto unitario incentrato sul dialogo tra le opere di Kemang Wa Lehulere e quelle della scomparsa Gladys Mgudlandlu che negli anni ’60 è stata una delle prime artiste nere ad esporre le proprie opere in una galleria del Sud Africa: paesaggi e numerosi uccelli, che le valsero l’appellativo di “Bird Lady”.

Kemang Wa Lehulere, classe 1984, cresciuto a Gugulethu nello stesso quartiere di Gladys Mgudlandlu, ha cercato tracce di quei dipinti, dopo averne sentito parlare una zia, riportandone alla luce alcuni che hanno ispirato Bird Song.

Il risultato è un continuo dialogo tra due considerazioni dell’arte e della vita, due generazioni che si confrontano, si commentano e si rispondano a vicenda. Una contaminazione collettiva a più voci.
Di Kemang Wa Lehulere questa è la prima personale in Italia: ci sono lavori che assemblano diverso materiale, dalla carta alle incisioni su muro, dai video alle sculture alle foto, a disegni di Mgudlandlu e della zia dell’artista. Ci sono anche installazioni in cui vecchi banchi di scuola si uniscono a stampelle mediche (simbolo di perdita) e calchi di denti inseriti come morsetti a vite all’interno di bibbie scritte nella lingua della tribù Xhosa.
Bird Song deve il suo nome alla canzone di Miriam Makeba, la cantante sudafricana detta anche Mama Afrika, molto importante per la musica e per il suo impegno politico.