Atlas Obscura: la curiosità a portata di mondo

Guida alle meraviglie nascoste del mondo:

Atlas Obscura

Atlas Obscura

C’è questa guida insolita che porta alla scoperta delle meraviglie e della curiosità di cui il mondo è ricco, poiché non smette mai di sorprenderci in modo positivo.

Sulla scia di questa semplice grande frase di Abraham Joshua Heschel, filosofo polacco: “L’inizio della felicità sta nel comprendere che una vita senza meraviglia non vale la pena di essere vissuta”.

Così, Joshua Foer, Dylan Thuras, Ella Morton, Francesca Mastruzzo, per Mondadori hanno pubblicato “Atlas Obscura”, una guida che nasce dal sito omonimo, https://www.atlasobscura.com/.

Qui ci sono oltre 600 luoghi tra i più bizzarri e misteriosi al mondo. Un miscuglio di prodigi naturali e architettonici che fanno proprio venire la voglia di andare a conoscerli di persona! Viaggiare, sì, viaggiare tra queste particolarità di cui il mondo è ricco! Tipo? La grotta delle lucciole in Nuova Zelanda, il gigantesco baobab in Sudafrica che ospita al suo interno addirittura un bar, l’inquietante festa del salto del neonato in Spagna, il pozzo a gradini in India che ricorda un’opera di Escher…

Atlas Obscura però più che una guida di viaggio, dicono gli autori, è in realtà una specie di wunderkammer (cioè una camera delle meraviglie) ma di luoghi, che spesso non  sono le classiche destinazioni turistiche, talvolta difficili da raggiungere che è possibile solo visitarli attraverso le pagine di questo libro…

Tra gli altri, c’è il grande organo a stalattiti in Virginia, il cratere in Turkmenistan – detto la “Porta dell’inferno” – che brucia da oltre 45 anni, le bare appese alle pareti rocciose di un promontorio nelle Filippine, o il “pronosticatore di tempeste” azionato da sanguisughe conservato nel Devon, in Inghilterra…
E in Italia? Da ricordare solo (per far venire l’acquolina) la chiesa di Santa Maria presso San Satiro a Milano si mostra con uno spazio maestoso e profondo dietro l’altare che è finto poiché è un trompe l’oeil creato da Donato Bramante! Oppure i libri di legno a San Vito di Cadore, 56 volumi ciascuno dei quali racconta la storia di un albero, non con parole o illustrazioni, ma con parti dell’albero stesso. Ogni libro è accompagnato da una pergamena scritta a mano con una didascalia esplicativa. O ancora il Museo delle cere anatomiche Luigi Cattaneo a Bologna, il dito medio di Galileo a Firenze…