Si chiama “Anni 70: io c’ero”, la mostra che la Galleria De Crescenzo & Viesti di via Ferdinando di Savoia a Roma dedica fino al 30 giugno agli scatti di Agnese De Donato, giornalista e fotoreporter, femminista e scrittrice, scomparsa lo scorso 5 marzo.
Un archivio storico di migliaia di foto che documentano quasi tre decenni, dal ’69 al ’92, di storia italiana da cui la stessa Agnese De Donato aveva tratto una selezione di immagini su quell’irripetibile stagione di fermenti che furono gli Anni Settanta. Un lavoro appassionato e determinato durato circa un anno, fino ai suoi ultimi giorni, per mostrare agli altri, anche a chi “non c’era”, come quel periodo sia stato caratterizzato da eventi intensi e significativi: l’arte e lo spettacolo d’avanguardia, le battaglie delle donne, i protagonisti della cultura e della scena italiana e internazionale.
Le stampe sono scelte personalmente dall’autrice con la collaborazione della curatrice, Greta Boldorini: con poche eccezioni, si tratta di pezzi d’epoca e spesso di stampe d’autore realizzate nel piccolo laboratorio di sviluppo e stampa annesso allo studio De Donato. Il che dà alla mostra un valore aggiunto di speciale testimonianza.
Tra gli scatti, “gli incontri con gli amici scrittori”, come diceva De Donato: ci sono fra gli altri Alberto Moravia, Natalia Ginzburg, Carlo Levi. Ma anche le immagini di pittori (Mino Maccari, Achille Perilli, Michelangelo Pistoletto), poeti (Leonardo Sinisgalli, Alfredo Giuliani, Valentino Zeichen), attori (Ugo Tognazzi, Michele Placido, Romy Schenider, Charlotte Rampling, Claudia Cardinale, Monica Vitti), politici (Giorgio Napolitano, Stefano Rodotà). E pure diverse generazioni di registi, da Marco Bellocchio, a Nanni Moretti, da Liliana Cavani a Carlo Verdone, nonché il dietro le quinte di grandi protagonisti del balletto, Carla Fracci e Rudolf Nureyev, ad esempio.
Le sezioni dell’esposizione sono cinque: Donne, Istantanee, Arte viva, Il teatro delle cantine, Le pezze dei ballerini. Gli orari: 11-13, 16-19.
